MoVimento 5 stelle, ma quale democrazia? Le regionali mettono in crisi le liste di Grillo.

Premessa: di quanto segue non leggerete neanche una riga sul blog di Grillo. Alla faccia della trasparenza tanto sbandierata come principio fondante del MoVimento. Questa è una storia di primarie non vere. Prima guardate cosa è successo:

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Dovevano essere le primarie “dei cittadini”, in opposizione alle primarie del partito, quelle del PD. Ma Giovanni Favia, candidato alle regionali dell’Emilia Romagna per la lista MoVimento 5 stelle, non è stato eletto dalle primarie “dei cittadini”. E’ stato nominato per mezzo blog. Grillo in persona lo ha scritto in un post l’8 novembre scorso:
Il MoVimento a Cinque Stelle si presenterà alle prossime regionali che si terranno a marzo 2010. Siamo come Davide e Golia. Noi abbiamo solo la Rete, i MeetUp, il nostro entusiasmo e il miei incontri. Loro, tutto il resto. Siamo gli ultimi, gli esclusi, i derisi. Per questo ce la faremo. La mia forza e quella dell’organizzazione che mi sostiene sono limitati, senza fondi, senza soldi, senza informazione libera che parli di noi (a parte il Fatto Quotidiano) e con tutti i media contro. Dobbiamo fare delle scelte, anche se non mi piace. Per questo mi impegnerò in particolare in Emilia Romagna, in Campania e in Piemonte. Non posso però ignorare il “grido di dolore” che viene da tante Regioni d’Italia. Dal Veneto, alle Marche, alla Lombardia, alla Liguria. Per cui, se si presenteranno delle Liste a Cinque Stelle in tutte le Regioni, tutte le supporterò con le mie possibilità. Il Movimento è in fase di formazione e i tempi elettorali stringono. Per questo mi prendo la responsabilità di presentare i due candidati per Campania e Emilia Romagna: Roberto Fico e Giovanni Favia. Ho ascoltato molte voci nelle due Regioni e mi sembrano i candidati ideali. In futuro, dopo le Regionali, con le iscrizioni on line al Movimento, ogni scelta, ogni candidato, ogni punto del programma sarà votato dagli iscritti on line (vedi: Comunicato politico numero 28 – blog di Beppe Grillo).
In sostanza, secondo Grillo, la mancanza di tempo e di risorse (soldi in primis) sono buone ragioni per “sospendere” il modello di democrazia diretta che sosteneva di voler applicare. Ed ha imposto in due regioni i candidati, ovvero Favia in Emilia-Romagna e Fico in Campania. Soltanto che in Emilia-Romagna le fantomatiche primarie “dei cittadini” si sono svolte ugualmente, ma già durante il dibattito tutti i candidati concorrenti si erano o ritirati (Cinzia Pasi per Ravenna Punto a Capo) o avevano manifestanto con parole pesanti il loro malumore per esser stati estromessi dalla competizione per la candidatura (“ma davvero non si è trovato altro in tutta la regione che presentare un consigliere comunale?”).
La denuncia delle primarie fasulle è giunta agli onori della cronaca per merito del meet-up di Ravenna, “Ravenna Punto a Capo”, che ha manifestato il proprio dissenso il 18 Novembre con un comunicato e il contemporaneo ritiro della loro candidata, Cinzia Pasi: Favia ha minimizzato sostenendo che si tratta di “due esponenti di una piccola associazione ravennate”, esterni al vero MoVimento, affermazione non fondata a mio avviso, essendo i grillini di Punto a Capo in grado addirittura di esprimere una loro candidata, quindi non tanto esigui e non tanto marginali. Ci si domanda sulla base di quale cultura politica si discrediti una critica sulla base del fatto che chi critica sono solo “due” espoenenti di una “piccolissima” associazione del ravennate, quasi che il numero sia ragione dell’infondatezza (“sono in pochi a dirlo, e sono estranei”).
Invece Favia ora dovrebbe spiegare come mai le stesse critiche siano giunte anche dal consigliere comunale di Bologna Savena, Valerio D’alessio. Forse che un consigliere comunale non ha dignità di criitca? Dovrebbe spiegare, magari con il supporto del suo celebre “investitore”, come sia possibile che critiche analoghe sulle modalità di selezione dei candidati siano giunte anche dai meet-up delle Marche e da Genova.
Dal Meet-up di Recanati si lamenta il fatto che la volontà della “base” di dar vita a una lista del MoVimento 5 stelle anche nelle Marche sia stata pregiudicata dal comportamento controproducente di molti organizzatori del MoVimento stesso, molti di questi già “impegnati” con l’IDV. Mentre da Genova si scopre che si erano svolte correttamente tutte le procedure, erano stati svolti tutti gli incontri, si erano celebrate le primarie ed era persino stato individuato un candidato, il dr. Paolo Franceschi, ma il leader nazionale ha fermato tutto dicendo che non ci sono i presupposti per partecipare alla competizione elettorale. E quello di Grillo pretende di essere un movimento dove ognuno conta uno… Se così fosse, allora in Liguria dovrebe esserci una lista a 5 stelle per le regionali perché così hanno votato i ragazzi dei meet-up. O forse no? O forse ci sono altre ragioni di carattere politico che impediscono il libero manifestarsi di queste forme di democrazia diretta? Forse che qualcuno abbia posto dei veti per non disperdere il proprio bacino d’utenza? Forse che la mancanza di “cassa” sia solo una delle tante ragioni, per giunta nemmeno così determinante come Grillo stesso vuol far credere?
Di seguito una rassegna dei comunicati e delle reazioni del web sull’argomento che Grillo si ostina a non trattare apertamente.
  • Facebook | ELEZIONI REGIONALI: COMUNICATO UFFICIALE: Ravenna Punto a Capo, Meetup-24 Ravenna, L’Occhio Verde
    • da qualche anno ognuno di noi ha deciso di rendere costruttivo il proprio malcontento. Associazioni, meetup e liberi cittadini, si sono uniti in un’unica forza per sfociare in lista civica nel 2011, ma soprattutto per unire le forze sul territorio di Ravenna.
      Siamo arrivati al tavolo tecnico (chiuso) delle regionali con molta umiltà, per dare una mano nel nostro piccolo. Non credevamo, però, di dover mettere in discussione i nostri principi etici. Abbiamo scelto di fare politica perché quella che ci viene propinata da anni ci disgusta, eppure ci siamo ritrovati di fronte proprio a quella linea politica che contestavamo da anni. C’è sembrato di camminare come i gamberi.
    • Come tutte le associazioni abbiamo uno statuto, delle regole, un regolamento etico.
    • Lavorare con un gruppo che dovrebbe coordinare tutto il territorio regionale senza statuto, né regole, non è stato facile. La totale assenza di regole non è democrazia, è anarchia, dove vince il più furbo.
    • Abbiamo presentato dei candidati autorevoli come Cinzia Pasi.
    • Nei partiti e nei movimenti, ci sono delle tappe fondamentali che o fanno crescere il movimento o lo disgregano. Non avendo delle basi per poter crescere, siamo arrivati alla disgregazione.
    • lista regionale, dovremmo essere ciechi per non vedere il dissenso di molti davanti a questa vicenda
    • stiamo pensando a Cinzia, al nostro gruppo, a tutti quelli che si ritrovano negli ideali di democrazia partecipata e dal basso e li vogliono applicare
    • Quello che c’è mancato per anni sul nazionale è un’identità politica, il metodo, la rete che unisse non solo i meetup, ma anche tutti coloro che collaborano e lavorano con noi. Queste voci dovevano arrivare al tavolo che costruiva la lista regionale, dovevano essere ascoltate e meritavano la possibilità di esprimere un voto.
    • Ritiriamo quindi la candidatura per Ravenna di Cinzia Pasi alle “ non primarie” per la presidenza della regione, le nostre candidature, i nostri tecnici, la nostra manovalanza e il nostro supporto. Siamo certi che la lista avrà il percorso che merita e incoronerà il nuovo Capezzone di una politica che non ci appartiene e non ci rappresenta.
    • Di cui ripudiamo la sola idea che si possano minacciare le persone con l’espulsione dal tavolo tecnico perché la pensano in modo diverso. Forse si sta creando una “nuova casta”. Rispettiamo comunque la scelta intrapresa da altri,come vorremmo che fosse rispettata la nostra. “Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita purché tu lo possa esprimere”. Questa è la democrazia.
  • Non c’è pace tra gli ulivi: il nostro No alla Lista Regionale di Beppe Grillo
    • Ravenna Punto a Capo meetup di Beppe Grillo di Ravenna intende comunicare e spiegare la scelta di non appoggiare la Lista Regionale del Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, che parteciperà alle elezioni regionali nel marzo prossimo.Nei mesi scorsi abbiamo partecipato come Provincia di Ravenna alla costruzione per la Lista Regionale in questione mediante le riunioni al tavolo tecnico di Bologna. Tavolo che fin dall’inizio è stato per pochi e scelti…Durante queste riunioni s’è vista la peggior politica della prima repubblica, fatta di intrallazzi, accordi sottobanco, politica nei corridoi, minacce d’espulsione, decisioni prese, votate e poi rimaneggiate. Tutto ciò che per anni avevamo contestato portando la bandiera di Grillo.Tutto veniva portato avanti senza metodo né regole, ma la mancanza di regole non genera la democrazia, bensì l’anarchia, dove, purtroppo, vince il più scaltro.

      Nonostante ci fossero tre candidati alle primarie per il ruolo di Presidente, con un comunicato da veggente Grillo annuncia sul suo blog che il candidato è Giovanni Favia, neo eletto consigliere comunale a Bologna, che si appresta pertanto a lasciare l’incarico per il quale è stato votato dai cittadini dopo solo 5 mesi.

      Successivamente si sono inscenate delle primarie a numero chiuso, con delegati scelti in maniera poco trasparente e con voto palese per la maggioranza di essi.

      In vista della presentazione ufficiale alla stampa della Lista Regionale, Ravenna Punto a Capo, L’Occhio verde e il meetup 24 di Ravenna vogliono ribadire ai ravennati che : abbiamo ritirato ogni disponibilità per appoggiare questa politica senza etica, non saremo noi a raccogliere le firme necessarie a Ravenna, e che continueremo a costruire quell’alternativa politica in cui credevamo, fatta dai cittadini con la democrazia dal basso.

      Ravenna Punto a Capo

  • Il Meet Up di Genova in dissenso con Beppe Grillo sulle regionali
    • Relativamente alla presentazione di una Lista Civica 5 Stelle “beppegrillo.it” per la Liguria, il Meet Up Beppe Grillo Genova vuole pubblicamente sottolineare l’impegno speso ad attivare una procedura che tenesse conto in modo rigoroso di quanto il referente nazionale va predicando in modo convincente da molti anni.
    • Abbiamo avuto cura a che la partecipazione fosse la più ampia possibile, aprendo confronti con il territorio, tenendo riunioni nelle province con tutte le realtà associative interessate, oltre che con tutti i Meet Up della “rete del Grillo”. Di fronte a una molteplicità di associazioni, realtà civiche, legate o meno al Movimento 5 Stelle, si sono condivisi il metodo e il merito di una Lista Civica 5 Stelle. Abbiamo aperto a chiunque lo volesse la possibilità di candidarsi a presidente della Regione, partecipando poi alle nostre “primarie”. Questo metodo di selezione ci è parso, ed è, il più partecipativo e il più orizzontale a disposizione, anche sulla scorta di quanto hanno fatto i Meet Up di altre regioni.
    • Un altro parametro tipicamente “grillino” è stata la pubblicità degli atti: tutto è stato reso pubblico e trasparente sui forum online. Ci siamo assunti il rischio dell’accesso di disturbatori e sabotatori, o di far conoscere in anticipo ai nostri avversari le mosse che avremmo fatto, perché era nostro interesse seguire con intransigenza anche questo “must” dettato da anni da Beppe Grillo. Ancora, abbiamo imposto, sempre consensualmente, un parametro che dovrebbe essere il non plus ultra del grillismo, ossia che i candidati consiglieri e il candidato presidente non avessero alle spalle nell’ultimo anno incarichi di partito o cariche elettive in nome e per conto di un partito politico.
    • Il movimento di Beppe Grillo si dichiara apertamente anti-partitico, dunque la norma era coerente, e ci preservava
      dall’assalto di eventuali esclusi nelle liste dei partiti classici.
    • nfine sul programma abbiamo dichiarato che avremmo seguito linee progettuali rigorose e nettamente alternative non solo a quelle ordinariamente elaborate dal degenerato sistema dei partiti, ma anche e soprattutto a quelle vie di mezzo, a quelle soluzioni compromissorie a cui purtroppo anche talune frange del movimento “grillino”, anche già a Genova, tendono ad indulgere.
    • Che questo processo rigoroso e realmente “dal basso”, fatto da cittadini “con l’elmetto”, fosse la strada giusta lo dimostra l’esito, ossia la designazione di un profilo altissimo come il Dr. Paolo Franceschi, a cui si sono affiancati altri nomi noti per la severità delle loro posizioni anti-sistema e a favore di una politica e un’amministrazione vicine ai cittadini. Tanto autorevole questa designazione che in breve ha coagulato attorno a sé, facendo superare ogni divisione, il consenso di tutta la rete “grillina” ligure da La Spezia a Savona, fino a Sanremo.
    • È dunque incontrovertibile che il nostro percorso rientrasse pienamente nei parametri di consensualità, partecipazione, trasparenza e coinvolgimento “dal basso” che tanto Grillo diffonde, anche appendendosi alle statue. Quel 2,4-2,5% che i sondaggi attribuiscono a un’eventuale Lista 5 Stelle in Liguria, con un percorso del genere e un candidato come Paolo Franceschi, era probabilmente destinato a raddoppiare.
    • Stante tutto questo, il Meet Up di Beppe Grillo Genova dissente radicalmente con la valutazione del comico genovese secondo cui non ci sono nella regione le condizioni per scendere nell’agone elettorale.
    • Beppe Grillo ha così invalidato un percorso che invece avrebbe dovuto appuntarsi al bavero con orgoglio, e che avrebbe dovuto riconoscere quasi ad occhi chiusi. Sul motivo per cui non l’abbia fatto occorrerà interrogarsi nell’immediato futuro, cercando di capire se e quanto il leader di un movimento anti-partitico è davvero libero e indipendente dalle pressioni trasversali di quei partiti che sarebbero danneggiati dalla presenza di una Lista Civica 5 Stelle.
    • Il Meet Up di Genova si dichiara amareggiato e deluso dalle scelte di Beppe Grillo, che hanno come primo risultato un’incrinatura nella credibilità del personaggio per la dimostrata sua palese non consistenza con quanto predicato da anni. Ora si attendono ulteriori eventuali prese di posizione in merito alle elezioni regionali in Liguria, a seguito delle quali quello che ora è un semplice dissenso in breve potrebbe rischiare, cosa che comunque non auspichiamo, di diventare aperta rottura.
    • Il percorso ed il progetto che ha messo insieme persone e soggetti collettivi, a questo punto, indipendentemente dalle elezioni regionali del 2010, va comunque avanti, perché un impegno civile condiviso, coerente e determinato è in grado di camminare con gambe proprie.
  • Blog di Beppe Grillo – Mafia a Milano
    • MARCHE: DALLE STELLE ALLO STALLO

      LA POSSIBILITÀ DI PARTECIPAZIONE DELLA LISTA CIVICA A 5 STELLE ALLE PROSSIME ELEZIONI REGIONALI NELLE MARCHE È ORMAI DEL TUTTO TRAMONTATA, O QUASI

      MOLTI ORGANIZERS E ASSISTANTS DI DIVERSI MEETUP HANNO DATO FORFAIT, NEGANDO AI LORO ISCRITTI E AGLI ALTRI CITTADINI MARCHIGIANI LA POSSIBILITÀ DELLA “NOSTRA ALTERNATIVA” ALLE ELEZIONI REGIONALI DEL 2010; QUALCUNO ADDUCENDO MOTIVAZIONI RIDICOLE RISPETTO AL MOMENTO, DEGNE DEI BENPENSANTI, ALTRI DEFILANDOSI DIETRO IL LORO IMPEGNO CON IDV, ALTRI ANCORA MANIFESTANDO APERTAMENTE LA LORO AVVERSITÀ AL MOVIMENTO A 5 STELLE E, IN QUALCHE CASO, ANCHE VERSO BEPPE GRILLO,

      PRENDIAMO ATTO CHE I SABOTATORI, GLI INFILTRATI E I DOPPIOGIOCHISTI HANNO PORTATO A TERMINE IL LORO LAVORO; A QUESTO PUNTO NON ABBIAMO PIÙ NESSUN BISOGNO DELLA LORO CONTRO-COLLABORAZIONE E RITENIAMO CHE DOPO LA CHIAREZZA, PERCHÉ ORMAI IL QUADRO È CHIARO, VADA FATTA PULIZIA.

      RIVOLGIAMO ANCHE AGLI ATTENDISTI, AGLI INCERTI E AI TENGOFAMIGLISTI IL NOSTRO DISAPPUNTO.

      NON POSSIAMO OMETTERE LA NOSTRA PERPLESSITA’ AL FATTO CHE DALLO STAFF DI BEPPE GRILLO NON CI SIA STATO ALCUN INTERESSAMENTO E COLLABORAZIONE, NONOSTANTE FOSSE NOTO IL TENTATIVO DI DARE VITA ALLA LISTA CIVICA REGIONALE “MARCHE A 5 STELLE”.

      Roberto, Samuele e Stefano del MEETUP di Recanati.

  • Lista ‘grillina’ alla Regionali, emergono fratture
    • Non si scompone Giovanni Favia, candidato dei grillini alle elezioni regionali, di fronte al fatto che “un’associazione privata non facente parte delle reti legate al blog di Beppe Grillo non raccogliera’ le firme” per sostenerlo. Non si scompone perche’ non reputa significativo il dissenso che arriva da Ravenna. E, inoltre, dice, “le firme per le regionali, come era gia’ previsto le raccoglieranno quelle centinaia di cittadini iscritti al sito del movimento a cinque stelle nazionale”
    • Favia, in una lunga nota, smonta poi i suoi ‘accusatori’. “Due esponenti di una piccola associazione ravennate
    • il comunicato del Meetup ravennate “e’ pura calunnia” e quindi, “probabilmente, dovendo difendere il lavoro di centinaia di attivisti in regione, dovremmo procedere per vie legali”

10 Comments

  1. ciao
    mi sono ‘imbattuto’ nel tuo servizio; ho visionato il video e letto le dichiarazioni
    immagino tu sia del posto quindi il mio invito è continuare a seguire la situazione e ragguagliare al meglio
    ciò non toglie che, dall’esterno, qualche osservazione ‘mi sorga spontanea
    il punti salienti sono due: il primo è se favia sia una persona perbene ed in gamba (e che quindi possa svolgere un degno compito di rappresentanza); il secondo è se grillo sia in buona fede o meno quando mette in atto ciò che è annunciato nel comunicato
    non intendo giustificare nessuno, anche perché sarebbe una intromissione (non penso che grillo sia in cerca di giustificazioni per quello che fa’ e lo trovo giusto);
    praticamente dico che bisogna restare nel merito: se grillo dice che l’aver ‘bypassato’ l’istituto delle primarie perché le circostanze lo consigliavano, bisogna semplicemente vedere se dice il vero o il falso…a mio avviso il suo discorso è ben plausibile, ma ben vengano ulteriori vagli ed ‘esami’ come tu stai correttamente facendo…anche questa è democrazia
    sarà banale, ma vorrei far notare che il movimento di grillo è ben lontano da un assestamento e strutturazione definitivi, quindi trovo doveroso che grillo stesso (che ‘c’ha messo la faccia’ senza la quale il movimento non esisterebbe) prenda decisioni in prima persona, quando dovuto, senza che gli si dia del ‘dittatore’, almeno non gratuitamente…
    il suo comunicato è chiaro: vediamo cosa accadrà quando sarà possibile votare online e ad ogni persona corrisponderà un voto

    un saluto

    paolo

    http://www.paoloaquino.wordpress.com

    1. Ciao Paolo,
      benvenuto su questo blog. Benvenuto perché da giorni attendevo una reazione a questo post. Da giorni, non trovandola, mi sorgevano sempre più dubbi sull’effettiva volontà di discussione dei gruppi pro-Grillo (non che io sia contro, ma senz’altro non sono partecipe del MoVimento).
      Ora non credo sia utile discutere se Favia e Grillo siano brave persone e in buona fede (certamente lo sono): quello che merita di essere discusso e che dovrebbe esserlo in primis sul blog di Grillo, poiché quella è la casa del MoVimento, è la sospensione diciamo così del progetto originario – peraltro applicato conformemente in Liguria e forse anche in Piemonte, ovvero discussioni nei meet-up, riunione dei delegati dei meet-up a livello regionale, voto dei candidati e individuazione del candidato governatore per la lista a 5 stelle; quel che è accaduto in Emilia-Romagna (ti ricordo che Favia si è destreggiato fra le critiche parlando del gruppo ravennate come di “soli” due esponenti peraltro marginali e aggregatisi solo nell’ultimo periodo, perciò visto la brevità del loro trascorso nei meet-up, tanto valeva metterli fuori), e anche in Campania lascia molto perplessi. Il problema, lo ribadisco, è la sospensione del principio democratico: se come dice Grillo “uno vale uno”, perché lui, Grillo, vale più degli altri? La sua decisione non è frutto di una discussione collettiva: ha solamente preso atto di difficoltà organizzative e stop, ha deciso che il candidato in Emilia-Romagna dovesse essere Favia, perché gli sono giunte buone referenze su di lui. E quando avremo il voto via mail? Se ci saranno altre ulteriori difficoltà “organizzative”, il voto verrà messo da parte per una decisione unilaterale? Favia è meritevole di un ruolo di responsabilità nel MoVimento, ma quello che si contesta sono le procedure di selezione della cosiddetta “leadership”, non dissimili purtroppo, stante quello che si è visto sinora, da quelle di un partito tradizionale. Grillo dovrebbe poi spiegare perché ha rinunciato a schierare una lista in Liguria: là le primarie le hanno fatte, hanno scelto un candidato con un buon margine di consenso. Perché ritirare la lista? Grillo dovrebbe spiegare quale rapporto di forza vuole mantenere con IDV. Poiché il sospetto è che il MoVimento venga presentato laddove IDV non ha nulla da rischiare. E’ un sospetto che vorrei veder fugato.
      Saluti.

      1. penso che la tua opera sia indubbiamente meritoria; e il fatto che tu sia pro o contro grillo poco conta…anzi, qualora tu fossi ‘pro’ – o comunque a favore di quella ‘macro’ area politica nella quale grillo si pone – il merito sarebbe accresciuto: chi fa’ informazione (a qualsiasi livello, professionale o meno) ha per certi versi ben più motivi a far le pulci nel proprio campo…
        il punto rimane quello: grillo ha chiarito che il problema nel far le cose di sua iniziativa risiede nel fatto che non avendo struttura e mezzi da grande partito ‘foraggiato’, ha dovuto prendere decisioni in prima persona
        qualora le sue esternazioni rispondano a verità e non ci siano ‘magagne’, trovo la cosa giusta
        non voglio nientaffatto affermare che la dichiarazione ‘una persona, un voto’ sia una truffa, ma non bisogna neanche dimenticare che il movimento di grillo è principalmente grillo stesso e, nonostante gli ‘intoppi’ nei quali qualsiasi ‘ingranaggio’, anche il più sofisticato, incappa, il movimento creato mi sembra ben più democratico di partiti che la dicitura ‘democratico’ ce l’hanno nel nome…
        ovviamente, resta primaria l’evoluzione e il miglioramento, e qualsiasi pungolo (te e me compresi) devono essere ben accetti e considerati salutari
        quanto alla ‘connection’ con idv, immagino tu intenda dire che dove idv corre dei rischi, grillo faccia un passo indietro per convogliare i suoi voti su tonino& co.
        be’, sinceramente non ci vedrei niente di strano: essere democratici, convintamente all’opposizione di un governo e di una maggioranza praticamente illegale non vuol dire fare a meno di strategia…torno a ripetermi, l’importante è che ci siano persone per bene ed in gamba a rappresentarci, se poi sono elette con idv o grillo o chi altri penso sia secondario, ferme restando le preferenze politiche di ciascuno
        non so se hai presente – scambio di lettere aperte sul fatto quotidiano – dell’idea di flores d’arcais di sciogliere idv per fondere tutte le opposizioni ‘nuove’ (idv, grillo, ‘popolo viola’…) in una nuova e massiccia opposizione…non sono d’accordo: i soggetti ci sono ed hanno una loro specificità e comunione d’intenti e con strategie basate sulla comunanza di vedute e non di ‘chiappe poltronate’, si può andare davvero molto lontano…idv, fra l’altro, nonostante sia (giustamente) connotata da di pietro, ha già dato prova di essere ‘contenitore’ dando la possibilità a persone di altri partiti di candidarsi ed andare in parlamento…in pratica, quello che flores d’arcais preconozza c’è già in sostanza, e non vedo l’utilità di un ritorno ad una specie di ‘massimalismo comunista’ (molto ‘retrò’ e rifiutato palesemente dalle nuove spinte quali idv, grillo e popolo viola), quando si hanno movimenti che pur mantenendo le proprie specificità (e deve essere così) hanno l’opportunità di fare molta, se non tutta, strada assieme, visto che già lo si è fatto e lo si sta facendo

        un saluto a te e a tutti i lettori

        paolo

        p.s.
        guardia sempre alta, mi raccomando…

  2. Commento un po’ in ritardo visto la data dell’articolo

    Personalmente bazzico nella galassia IdV/Grillo/Fatto quotidiano, perche’ e’ l’unico schieramento di cui posso dire qualcosa di positivo.

    Certo non ignoro i suoi lati negativi: il personalismo e il becero populismo di Grillo, l’ambiguita’ dell’IdV, il sensazionalismo a salve del Fatto. Ma soprattutto il fatto che, mentre i “giustizialisti” rendono piu’ trasparente la politica ufficiale, sono essi stessi poco trasparenti.

    Grazie quindi di fare da cane da guardia, e di rendere pubbliche le pecche dei “nuovi puri”. Spero che cosi’ facendo diventeranno veramente piu’ puri.

    1. Ieri ho pubblicato un post dove Favia spiega quanto accaduto: penso che sia una buona cosa che lui abbia voluto intervenire. Ha dimostrato di non sentirsi al di là delle critiche e si è messo in discussione. Devo ammettere che Favia mi ha favorevolmente impressionato per capacità di analisi e per proprietà di eloquio: ha idee chiare ed è in grado di esprimerle. D’alessio? La sua estemporanea candidatura con IDV ha mostrato il suo intento speculatorio (insieme al fatto che ha esternato almeno un mese dopo i fatti delle primarie e del post anticipatorio di Grillo, un ritardo che a ben vedere può essere giudicato come sospetto).
      Quello che non deve mancare, io credo, è il dibattito – civile – e la trasparenza: questo blog, con l’approccio della critica non fine a se stessa, ha permesso a Favia di mostrare come sono realmente andati i fatti. L’articolo de La Stampa, nella realtà, era assolutamente parziale. Forse celava in sé l’intento di voler creare un danno a persone che stanno cercando di applicare un ideale di democrazia partecipativa, fin qui solo utopia in questo paese.

  3. […] MoVimento 5 stelle, ma quale democrazia? Le regionali mettono in crisi le liste di Grillo. Premessa: di quanto segue non leggerete neanche una riga sul blog di Grillo. Alla faccia della trasparenza tanto sbandierata come principio fondante del MoVimento. Questa è una storia di primarie non vere. Prima guardate cosa è successo: Dovevano essere le primarie “dei cittadini”, in opposizione alle primarie del partito, quelle del PD. blog: Yes, political! La rassegna stampa indignata e per | leggi l'articolo […]

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