Per Taormina, Berlusconi punta su legittimo impedimento e Lodo Alfano bis. Per diventare eterno con la Presidenza della Repubblica.

I magistrati aderenti all’ANM oggi, durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario, prima che parlasse Franco Ionta, responsabile del dipartimento amministrazione penitenziaria che partecipa alla cerimonia come rappresentante del governo, si sono alzati dalle loro sedie, indossando toga e brandendo la Costituzione, in forma di protesta contro il disegno di legge ammazza-processi, ovvero il famigerato “Processo Breve”.
Peccato che la machiavellica strategia del (finto) premier vada al di là della semplice immaginazione. Ce lo svela in un’intervista, ad opera di Alessandro Giglioli, in circolazione da ieri sul web, Carlo Taormina, ex legale di Mr b, ex sottosegretario agli Interni, ex presidente della (“faked”, fasulla, pataccara) Commissione parlamentare d’inchiesta Telekom Serbia.
Per Taormina, il processo breve è “solo di un ballon d’essai, una minaccia che Berlusconi usa per ottenere il legittimo impedimento”. Il processo breve è stato approvato al Senato ma alla Camera non lo calendarizzeranno neanche. Taormina prevede che verrà messo in un cassetto. E questo per sfruttare l’effetto leva che già è in funzione: minacciare di distruggere il sistema giudiziario per avere la leggina “ad personam”. Secondo Taormina, Berlusconi, “rinuncerà al processo breve per avere in cambio il legittimo impedimento, cioè la possibilità di non presentarsi alle udienze dei suoi processi”. Insomma, una sorta di ricatto sullo stile “o la borsa o la vita”. Che ci sia qualcuno che stia preparando il clima per questa ennesima legge porcata, lo testimonia l’intervento di – badate bene – Adriano Celentano sul CorSera, che intonava una strofa che faceva più o meno così: “piuttosto che mettere in pericolo tutto il sistema giustizia, diamogli la legge che chiede, diamogli l’impunità”. Peccato che ciò voglia dire cedere a un ricatto. Cedere alla minaccia (che subodora di mafia, o paghi il pizzo o ti sfascio il negozio, il meccanismo è il medesimo).
Continua Taormina:

“la legge sul legittimo impedimento è palesemente incostituzionale, e quindi la Consulta la boccerà […] resterà in vigore per almeno un anno e mezzo: appunto fino alla bocciatura della Corte Costituzionale. E Berlusconi nel frattempo farà passare il Lodo Alfano bis, come legge costituzionale, quindi intoccabile dalla Consulta”.

E perché mai il “legittimo impedimento” è incostituzionale? Per la semplice ragione che l’impedimento a presentarsi alle udienze in tribunale non può derivare da una carica: “l’impedimento per cui si può rinviare un’udienza è un impegno di quel giorno o di quei giorni, non una carica […] Perché mai un sindaco, ad esempio, dovrebbe accettare di essere processato? Forse che per la sua città i suoi impegni istituzionali sono meno importanti? […] Insomma questa legge non sta in piedi, è destinata a una bocciatura alla Consulta”. Il “legittimo impedimento” è la legge ponte, da approvarsi con la complicità delle opposizioni, per guadagnare tempo contro i giudici e approvare così il Lodo Alfano per legge costituzionale. Una volta protetto dallo scudo dell’impunità, farà cadere il governo e alzerà il polverone dell’ingovernabilità così da giungere alle elezioni anticipate e farsi eleggere Presidente della Repubblica allo scadere del settennato di Napolitano. Un vero colpo di mano. Taormina sembra ddirittura pentirsi, “ho lavorato per anni per Berlusconi […] quando ero il suo consulente legale e mi chiedeva di scrivergli delle leggi che lo proteggessero dai magistrati […] molte cose che ho fatto in quel periodo non le rifarei più […] ho vissuto una crisi morale, culminata quando ho visto come si stava strutturando l’entourage più ristretto del Cavaliere”. Taormina punta il dito contro Cicchitto, Bondi, Denis Verdini, ma anche contro Ghedini e Pecorella. Personaggi che hanno una cattiva influenza su Mr b. E in preparazione ci sono altre purghe: Schifani sarà il prossimo. A fine legislatura farà la fine di Pisanu, Pera, (Taormina?), Guzzanti. (Taormina si sbottona : la verita’ su Berlusconi raccontata dal suo ex avvocato).

Ed ecco come il capogruppo PdL alla Camera, Cicchitto, motiva i parlamentari a partecipare alle prossime sedute, che stanno veramente a cuore al nanopremier:

    • Con questa circolare inviata ieri a tutti i deputati Pdl su carta intestata della Camera dei Deputati, Italo Bocchino e Fabrizio Cicchitto, invitano tutti i parlamentari del gruppo a garantire la presenza in Aula per tutta la prossima settimana e “senza eccezione alcuna” vista “l’importanza” delle questioni da affrontare, ossia la votazione della legge sul legittimo impedimento che offrirà completa impunità a Berlusconi. Questo testo dimostra inconfutabilmente che il legittimo impedimento è una legge ad personam.

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